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ALLUVIONE IN MADAGASCAR

EMERGENZA ALLUVIONE IN MADAGASCAR

Dalla metà di gennaio il nord-ovest del Madagascar è flagellato da forti piogge. L’acqua caduta ha fatto ingrossare i fiumi e i torrenti causando frane e inondazioni, molte strade sono impraticabili o sono state letteralmente cancellate dalla forza dell’acqua, molti villaggi e comunità sono isolate. Vicino alla città di Tanambe è crollata una diga e tutti i territori nel raggio di diversi chilometri sono ora completamente allagati.

 

Antananarivo, 24 gennaio, 20:45 - Chiamata di emergenza dell'Ufficio Nazionale per la Gestione dei Rischi e delle Catastrofi agli abitanti delle pendici orientali e occidentali della collina di Manjakamiadana. Sono invitati a lasciare le loro case la sera stessa vista l'imminenza del pericolo. Viene chiesto loro di unirsi ai parenti. Il BNGRC assicura che la sicurezza delle loro proprietà sarà presa in carico dagli elementi della polizia che saranno distaccati nei quartieri interessati. Durante la notte del 24 gennaio almeno 10 persone sono morte, secondo quanto reso noto oggi da un funzionario del Ministero degli Interni.

 

I DISTRETTI INTERESSATI:

Lato ovest: Amparibe, Ambatovinaky, Ankadilalana, Tsimialonjafy, Tsarafaritra, Ambanin'Ampamarinana

Lato est: Ambohipotsy, Andohamandry, Ifaliarivo Ambanidia, Manjakamiadana, Andafiavaratra, Ambavahadimitafo, Ankazotokana Ambony, Ambohitsiroa VN

 

Secondo un primo bilancio delle autorità malgasce sarebbero già morte 35 persone, oltre 10mila case sono state inondate e più di 100mila persone sono sfollate, queste sono ospitate in 65 siti di alloggio, 63 dei quali nella regione di Analamanga. Il numero dei feriti è di 62.112 persone, ovvero 13.898 famiglie. Per aiutare la popolazione, il governo di Antananarivo ha mobilitato le forze armate che hanno raggiunto i punti più sensibili dell’isola. Secondo il generale Elack Andriankaja che ha riportato le cifre in un video pubblicato dal BNGRC, 26 di queste morti sono registrate ad Analamanga, sette ad Alaotra Mangoro, una ad Haute Matsiatra e una ad Itasy.

 

L’Ufficio Nazionale per la Gestione dei Rischi e delle Catastrofi ha lanciato un’allerta rischio insicurezza alimentare e malnutrizione, dovuto proprio alle inondazioni delle aree agricole e dei terreni adibiti alla coltivazione di riso che sono stati danneggiati o distrutti. In alcune località l’interruzione della distribuzione di beni di prima necessità ha fatto rimbalzare i prezzi alle stelle.

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